1. La birra è stata inventata nell’antica Mesopotamia, dove oggi è vietata.
Prove scientifiche confermano che la prima produzione di una bevanda, nata dalla fermentazione dei cereali, risale a 7000 anni fa, in Mesopotamia.
Sempre in Mesopotamia, intorno al 1800 a.C., è nata la prima legge sulla birra: stabiliva che ogni cittadino ne avesse una razione giornaliera.
Attualmente però questo territorio è occupato dall’Iran, dove oggi è severamente vietata consumarla per via delle usanze e delle leggi islamiche. Chi beve birra può essere punito addirittura con frustate e con il carcere… ma non in tutto il mondo è così. Infatti in altre nazioni, la birra ha persino una festa nazionale: da Monaco di Baviera in Germania (sede dell’Oktoberfest) a Qingdao in Cina (dove si tiene il Festival internazionale della birra).
2.La birra ha innescato la rivoluzione agricola.
La crescita della domanda di birra nel XVII secolo è fra i fattori che hanno spinto gli agricoltori delle Fiandre e del Brabante ad abbandonare la rotazione biennale a favore di una rotazione pluriennale con pascoli al posto del maggese.
Questo sistema fu studiato dall’inglese Richard Weston e divenne famoso come “sistema di Norfolk“.
Curiosità della curiosità: il suo utilizzo nell’Inghilterra del XVIII secolo fece impennare le richieste di aratri e attrezzi in metallo innescando la rivoluzione industriale.
3.I primi mastri birrai.
I primi mastri birrai della storia erano… donne!
Nell’antico Egitto agli uomini era persino vietato produrre birra, una tendenza che si è ovviamente persa con il passare degli anni. Il motivo non è ben chiaro: ciò di cui siamo certi è che, tuttavia, le donne che finiscono con l’appassionarsi al mondo della birra e alla sua realizzazione sono sempre di più. Che vogliano riscattarsi e riacquistare il loro ruolo dominante nel settore? Staremo a vedere!
4.La birra eccita il cervello maschile.
Una bella bionda – in pinta -, la partita in tv e gli amici sono gli ingredienti giusti per un uomo, qualcosa di molto vicino al Paradiso. Ma cosa avrà mai di tanto speciale la birra agli occhi, e alle papille, maschili?
Una ricerca dell’Indiana University School of Medicine (USA) lo rivela: la birra stimola nel cervello maschile la produzione di dopamina, un neurotrasmettitore rilasciato in concomitanza di stimoli legati al piacere e alla ricompensa.
5.La birra non è vegana.
Molti saranno stupiti, ma per fare la birra serve lo zucchero, e per fare lo zucchero serve il carbone animale.
Cos’è il carbone animale? Ossa di animale bruciate a 400-500 °C che hanno il potere di assorbire determinate sostanze. È usato per togliere il fluoro dall’acqua, per eliminare residui di rame, zinco e cadmio oppure, appunto, per raffinare lo zucchero secondo un procedimento brevettato da Louis Constant nel 1812.
Nell’elenco delle possibili sostanze animali contenute nella birra ci sono anche la colla di pesce, la gelatina animale, la glicerina o caseina, gli insetti (che possono essere impiegati per i coloranti) e in alcuni casi addirittura il lattosio derivante da latte bovino, soprattutto per birre “dolci e cremose”.
Ma amici vegani, state tranquilli! Le birre artigianali infatti vengono di solito realizzate con l’impiego di ingredienti vegetali e passaggi di lavorazione che non prevedono l’aggiunta di sostanze e procedimenti di miglioramento di gusto, consistenza o colore.